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Ritrovare il Tempo a casa Poldi Pezzoli

In mostra a Milano La Forma del Tempo al Museo Poldi Pezzoli

Il Museo

In uno dei più ricchi musei europei e in una delle più belle case museo di Milano c’è una raccolta di opere d’arte che ferma il tempo. Se l’arte ferma nel tempo il pensiero in una forma, sarà logico immaginare il Museo Poldi Pezzoli come uno scrigno di forme che ci tramandano pensieri da tutti i tempi.

La Collezione

Una collezione nata dalla passione di Gian Giacomo Poldi Pezzoli e un museo nato dal suo spirito generoso e filantropico per la città di Milano. La raccolta include noti capolavori della pittura italiana insieme agli arredi, sculture, pezzi archeologici, armature, ceramiche, vetri, opere di grafica e oreficeria, tessuti e persino netsuke.

La Mostra

In questa già ricchissima cornice viene presentata sino al 27 settembre 2021 la mostra La forma del Tempo. Curata magistralmente da Lavinia Galli, conservatrice del Museo, offre una vista molto raffinata e ricca di spunti sia per neofiti sia per addetti ai lavori. L’intento è quello di mostrare il rapporto dell’uomo con il tempo e la costante volontà di comprenderlo, misurarlo e rappresentarlo. La trentina di oggetti in mostra, dalle opere antiche a quelle barocche sono dipinti, incisioni, libri antichi, sculture e ovviamente orologi. La mostra si sviluppa in quattro momenti.

La Misura del Tempo

La prima parte è dedicata alla Misura del Tempo e dello spazio ed è possibile ammirare un orologio solare d’altezza a quadrante opera di Giovanni Padovani 1590, una replica moderna dell’Astrario trecentesco di Giovanni Dondi dall’Orologio e un curioso svegliatore monastico della metà del Quattrocento. 

Le Immagini del Tempo

La seconda parte è dedicata alle Immagini del Tempo. In questa stanza si possono ammirare alcune delle immagini con le quali l’uomo ha cercato di spiegare il tempo. Si parte da un frammento di sarcofago romano del II secolo d.C copia da un’opera tardo ellenistica con la personificazione di Kairos/Tempus. Si continua con i codici e si prosegue con capolavori di pittura come il Trionfo del Tempo di Jacopo del Sellaio, 1485-1490 o l’Allegoria della Prudenza, opera di Tiziano Vecellio, 1550-1555.

Nottetempo

La terza parte intitolata Nottetempo è il centro dell’esposizione e mostra una serie di rari ed eccezionali orologi notturni del Seicento opere dei fratelli Campani commissionati da Papa Alessandro VII Chigi. Devono la loro rarità sia ai quadranti dipinti da noti artisti del tempo sia all’ingegnoso meccanismo che mostra le ore proiettate nel buio della notte. I pittori da citare sono Andrea Previtali, Francesco Trevisani, Bernardino Mei e Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio.

Ombre Magiche

La quarta parte continua l’approfondimento sulle opere dei Campani, all’avanguardia nella ricerca dell’orologeria ma anche dell’ottica. Spicca in questa sezione l’orologio notturno di Giuseppe Campani: una splendida scultura dorata raffigurante Kronos (probabile opera di Johannes-Jacobus Reyff) che sorregge un globo celeste che proietta sul soffitto le ore e persino il firmamento.

Le ore e il firmamento, ne siamo ancora affascinati e incuriositi: cerchiamo di afferrare il tempo sfidandolo con la velocità e di conoscere lo spazio organizzando spedizioni. Scienziati, filosofi e artisti da sempre cercano di afferrare il prima e il dopo dell’attimo presente. Proprio in questa mostra a Milano La forma del Tempo ci è dato di cogliere attimi fermati nel tempo in una ricerca sul tempo. Mise en abyme.



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