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Mobili con il cuore. Ebanisteria genovese del Settecento

Eleganza dalle origini francesi

Senza dubbio l’ebanisteria genovese della metà del Settecento prende a modello l’arte francese nella scelta dei legni, nelle forme bombate, nell’utilizzo della tecnica dell’impiallacciatura. Eppure, il mobile genovese è riconoscibilissimo nel panorama delle arti decorative perché è contraddistinto da una raffinatezza mai troppo manifesta. Un’eleganza lontana dagli eccessi e dalle ridondanze superflue. Si direbbe più volta alla soddisfazione intima dei propri committenti che allo sfoggio di ricchezza.

Le doti dei “bancalari”

Come a Venezia i “marangoni”, così a Genova i “bancalari” erano riuniti in corporazioni. Solo ai bancalari era concesso il diritto esclusivo di esecuzione e commercio del mobile. A Venezia la decorazione a lacca fu la cifra che caratterizzò maggiormente la produzione di mobili settecenteschi. Invece a Genova fu il sapiente uso della tecnica dell’impiallacciatura in legni di varie essenze. A Genova grazie ai commerci fiorenti erano in uso numerosi legni esotici come il palissandro, il noce d’India oltre al bois de violette e al bois de rose.

Quadrifogli e cuori

Nel mobile genovese le essenze vengono spesso alternate. La superficie a spina di pesce fa da sfondo ai celebri centrali a forma di foglia quadrilobata “a quadrifoglio” o a forma di “cuore”. I decori a quadrifoglio o a cuore costituiscono il fulcro del decoro del mobile, tanto che la preziosità dell’opera si può misurare dalla complessità della composizione e dal numero di cuori che forma il disegno. Come un’esplosione di petali o di cuori che si irraggia su un fronte o su un piano.

Mobili decorati

Questi tipici decori si trovano su molte tipologie di mobile: cassettoni, cassettoni a ribalta, cassettoni a ribalta con alzata, angoliere, comodini, tavolini a libro, tavolini da lavoro. Mobili per lo più dalle forme mosse, con fronti bombati e fianchi sinuosi. Allo stesso tempo, però, sorprendentemente semplici ed eleganti. Spesso sono solo illuminati dalle maniglie in bronzo dorato o da fregi appena accennati agli angoli o dalle usuali scarpette con le quali terminano le sottili gambe a sciabola. I piani sono quasi sempre in marmi che, o in armonia o in contrasto di colore, completano comunque questa raffinata mise. Piani in splendido broccatello di Spagna, in fior di pesco o breccia di Francia, per citarne solo alcuni.

Nell’intimità delle stanze

Gli ambienti arredati da questi mobili erano i più intimi, quelli destinati al riposo, allo svago o al lavoro, cioè i salottini privati, le camere da letto, gli studi. Spesso si tratta di mobili che, oltre alla raffinatezza decorativa, celano una costruzione complessa. Non di rado custodiscono meccanismi segreti e piccoli cassetti nascosti, soprattutto quando si tratta di diplomatiche, piccoli scrittoi, tavolini da lavoro o bonheur du jour.

Mobili genovesi da Antichità Giglio

Antichità Giglio vanta numerosi esempi di mobili genovesi di straordinaria bellezza e rarità passati in galleria negli ultimi anni. Tra i nuovi arrivi vi è uno splendido esempio di cassettone “a cuori”. Il corpo è mosso con fronte a due cassetti e uno più piccolo sotto il piano. E’ interamente decorato a pannelli a spina di pesce a centrare un motivo a sei cuori, entro un’unica cornice che segue la linea del fronte. I fianchi sono mossi e presentano il medesimo decoro, le gambe sono a sciabola e il piano in marmo fior di pesco. Il nostro invito, quindi, è quello di toccare con mano quello che i “bancalari” genovesi ci hanno lasciato dalla metà del Settecento ad oggi.



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