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Lo stile e i dipinti del periodo Rococò

Il periodo Rococò ha inizio in Francia verso la prima metà del 1700 e ha il suo massimo splendore prima che il neoclassicismo si diffonda in tutto il mondo occidentale. Il Rococò è anche spesso identificato come “tardo barocco”, infatti rappresenta la fase finale del periodo barocco.

Lo stile Rococò si diffonde ed interessa in modo particolare il ceto aristocratico, che commissiona opere sofisticate e piacevoli per ornare i loro salotti. In un secondo momento però, lo stile si diffonde anche tra la borghesia.

Circa dalla morte del re Sole di Francia nel 1715 e fino approssimativamente all’inizio della rivoluzione francese nel 1789 si ha in Francia questo periodo di transizione caratterizzato nell’ambito artistico da uno stile ricco di forme complesse e non simmetriche.

Rispetto al Barocco, massiccio e imponente, il Rococò ha uno stile delicato e leggero. In particolare i dipinti sono caratterizzati dalla presenza di colori tenui, contorni indefiniti e linee curve. Gli ornamenti sono spesso molto dettagliati e vi è una ricorrente mancanza di simmetria.  

La pittura di questo periodo è priva di temi drammatici e solenni a favore di uno stile meno celebrativo e più piacevole. I soggetti dei dipinti sono infatti graziosi ed eleganti e hanno lo scopo di suscitare il piacere e il divertimento dello spettatore.

Spesso i dipinti ritraggono episodi di vita mondana, giochi o passatempi, corteggiamenti in ambienti campestri. Lo scopo ultimo è rappresentare una società amante del lusso e al tempo stesso dell’armonia e della bellezza.

Gli artisti francesi più famosi sono Jean-Antoine Watteau (1684-1721), François Boucher (1703-1770) e Jean-Honoré Fragonard (1732-1806).

Oltre ai dipinti che rappresentano scene di vita mondana e lussuosa, si diffonde anche un tipo di pittura scenografica. Ne è protagonista Gian Battista Tiepolo (1696-1770).

Gian Battista Tiepolo

Gian Battista Tiepolo è uno dei più grandi artisti del Rococò in Italia. Il veneziano matura uno stile arioso e leggero, caratterizzato dall’illusionismo prospettico tipico del suo tempo. Tiepolo svolge il suo apprendistato presso Gregorio Lazzarini, noto pittore veneziano, entrando nel 1710 nella sua bottega.

Il pittore mostra fin da subito grande eclettismo e grande capacità di assorbire molto rapidamente ogni tipo di suggestione dall’esterno per poi elaborare uno stile personale. Già all’età di vent’anni l’artista esegue opere in modo indipendente e sicuro. Le sue prime opere famose sono gli apostoli eseguiti tra il 1715 e il 1716 per la chiesa dell’Ospedaletto di Venezia.

Il capolavoro della sua fase giovanile è però il Martirio di San Bartolomeo, eseguita nel 1722 per la chiesa di San Stae nella sua Venezia. È un’opera estremamente drammatica e teatrale ottenuta da pennellate rapide e giochi di luce.

Tra le opere del suo periodo di maturità artistica invece, non si possono non menzionare gli affreschi di Villa Valmarana ai Nani di Vicenza, opera portata a termine insieme al figlio Giandomenico e a Girolamo Mengozzi.

Tiepolo è stato anche un abile caricaturista.

Martirio di san Bartolomeo (1722)
olio su tela, Chiesa di San Stae


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