A partire dalla seconda metà del XVI secolo furono importati in Europa, soprattutto da Portoghesi e Olandesi, i primi oggetti in lacca che ebbero fina da subito una forte richiesta di mercato. Nel secolo successivo gli oggetti in lacca di “Coromandel”, così detti perché giungevano in Europa dalla costa del Coromandel (costa sud est dell’India) ebbero talmente tanto successo che dopo un primo periodo di importazioni si iniziò la loro imitazione in Europa. I primi lavori non ebbero la raffinatezza e perfezione di quelli laccati in Oriente ma poi la tecnica della “gommalacca” e del “vernis martin” si perfezionò per tutto il secolo fino ad arrivare agli splendidi lavori che nel XVIII secolo fiorirono in tutta l’Europa e, in particolare, in Italia. Furono i cosiddetti “depentori” veneziani i primi e più celebri in Italia ad imitare le lacche cinesi e giapponesi. I nuovi ambienti settecenteschi ebbero come dictat d’arredamento la leggerezza, la raffinatezza e ogni oggetto aggraziato nelle forme e nei decori. Ma l’abilità e la fantasia degli artigiani veneziani superò anche per invenzione i modelli cinesi. Cassettoni, toilette, divani e sedie, scrivanie, specchiere, scatole vennero così arricchiti da un mondo fantastico fatto di damine con parasoli, fumatori d’oppio, servi tra pagode e padiglioni in paesaggi minimi, piccoli fiori, boccioli, corolle e decori rocailles abitati da struzzi, cammelli, pappagalli e farfalle. Furono decori che rispecchiarono lo stile di vita della classe agiata del tempo, una concezione gioiosa della vita sociale svolta nei ridotti e nei casini tra i piaceri della vita e delle conversazioni.
La lacca fu una moda che caratterizzò il mobile veneziano del Settecento e dalle linee sinuose passò sugli esili e più sobri elementi del gusto Luigi XVI, fino a smorzarsi con l’arrivo dello stile Impero e il ritorno del legno color del legno.