Gli oggetti in bronzo, dai gruppi scultorei agli elementi decorativi, godono di grande fortuna per tutto il XIX secolo. Dopo lo stile Impero si vive una trasformazione del gusto e degli ornati secondo una nuova interpretazione degli stili del passato. In particolare in Francia nel periodo della Restaurazione, con la riscoperta dell’arte medievale e rinascimentale, si assiste ad una nuova estetica che si esprime con la raffigurazione di temi mitologici, letterali o popolari ripresi dalle epoche passate. Dopo gli anni Trenta dell’800 le opere in bronzo sono oggetto del desiderio di un pubblico nascente costituito dalla nuova borghesia. Su ispirazione dei palazzi nobiliari, i nuovi clienti accostano temi medievali e rinascimentali tradotti in pendole, candelabri, appliques e fregi accanto a mobili di forme lineari e tappezzerie dai colori sgargianti. Vengono quindi proposti personaggi della storia o della mitologia medievale incorniciati in atti eroici entro ogive, pilastrelli e pinnacoli di gusto gotico. Oppure candelieri con figure di vergini velate accanto ai fusti a colonna o bacili con piatti neorinascmentali cesellati in maniera mirabile con scene mitologiche o alla maniera del Cellini. Questo è quanto si trova nelle opere dei più eccellenti artisti del bronzo dell’epoca: in Francia, ad esempio, Jean-Jacques Feuchère e Raymond Gayard o Gilbert-Honorè Chaumont. In Italia l’influenza francese portò al revival nei più noti centri per la lavorazione del bronzo, Milano, Torino, Firenze, Roma e Napoli. Milano, ad esempio, fu sede di note botteghe come ad esempio quella dei fratelli Manfredini o la ditta Strazza e Thomas, Pandiani, Giovanni Bellezza.
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