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I mobili piemontesi

L’origine dei mobili in stile piemontese

Durante il periodo illuminista il mobile subisce un’importante rivisitazione. I mobili diventano più eleganti e raffinati ma, al tempo stesso, anche più funzionali. La Francia è la prima nazione a realizzare questi mobili, influenzano poi le principali corti reali d’Europa.

In Italia emergono così nuove botteghe di esperti artigiani che realizzano con stile e raffinatezza cassettiere, trumeau, mobili d’angolo, specchiere e scrivanie.

La raffinatezza dei mobili piemontesi ha origine già dai “minusieri”, parola di origine francese. I minusieri erano i falegnami di fino, che si contraddistinguevano dai “semplici” carpentieri. Oltre ai termini, anche le tecniche artigiane raffinate francesi hanno influenza su territorio piemontese, grazie alla vicinanza geografica.

Il famoso ebanista Pietro Piffetti

Tra i più importanti artigiani di mobili piemontesi ricordiamo Pietro Piffetti.

Pietro Piffetti nasce a Torino nel 1701, dopo un periodo di apprendistato a Roma, torna nella sua città natale dove viene presto nominato primo ebanista alla corte del re Carlo Emanuele III. Il Piffetti si contraddistingue per uno stile unico e inimitabile. Egli crea mobili con intarsi di legno pregiato, avorio, tartaruga e madreperla.

Le sue opere sono conservate al Museo Accorsi-Ometto e al Museo Civico d’Arte Antica di Torino. Il Piffetti si è dedicato anche all’arte sacra realizzando il Paliotto, un’opera d’arte a decoro dell’altare maggiore della Chiesa di San Filippo Neri, ancora una volta nella sua città natale.

L’abile artigiano sarà considerato fino alla sua morte il più noto ebanista sabaudo di quell’epoca.

Il periodo Rococò

Verso la metà del XVIII l’Italia vede una certa razionalizzazione del mobile, sostituita poi ad uno stile più consono a quello di Luigi XV durante il periodo Rococò. In questo periodo, i Savoia favoriscono la nascita di una nuova moda e un nuovo stile.

Uno degli interpreti di questa nuova tendenza è l’architetto Juvarra. Filippo Juvarra opera per lunghi periodi a Torino proprio a corte dei Savoia.

Il suo stile è caratterizzato da un sapiente equilibrio tra effetti plastici e prospettici. Egli riesce perfettamente a fondere l’ambiente con le forme architettoniche e urbanistiche. Egli riconosce anche il notevole debito verso i grandi Bernini e Borromini.

I mobili piemontesi iniziano dunque a differenziarsi dai mobili realizzati nelle altre corti italiane. I tratti distintivi sono indubbiamente l’eleganza e la sobrietà, in contraddizione per esempio ai mobili veneziani caratterizzati da estrosità e sfarzo.

Mobili piemontesi oggi

Per le vie e i monumenti di Torino, oggigiorno è facile incontrare mobili dell’epoca nelle antiche chiese, musei, edifici pubblici storici, soprattutto nelle numerose residenze dei Savoia in Piemonte e in particolare a Torino.

Di seguito alcuni esempi di mobili piemontesi:

Tavolo parietale, Pietro Piffetti
Torino, secondo quarto del XVIII secolo
Rara coppia di cassettoni, Piemonte, seconda metà del XVIII secolo
Piccolo tavolo da centro, Piemonte, metà del XVIII secolo


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