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Collezionisti d’arte: storie di ieri e di oggi

Chi volesse indagare le emozioni, le pulsioni e i conflitti che animano i collezionisti d’arte potrà piacevolmente godersi una lettura del passato molto raffinata e una serie di interessanti racconti-intervista di chi oggi ama collezionare antiquariato.

Collezionisti del passato

Partiamo da una storia vera del passato. Ne Il violino di faenza, Champfleury riporta la storia del ritrovamento e della corsa al possesso di un violino in maiolica; faenza sta per faïence nel titolo originale Le violon de faïence.  Jules François Félix Husson, vero nome di Champfleury, fu un grande appassionato conoscitore di ceramica; fu persino l’autore dell’Histoire des faïences patriotiques sous le Révolution nel 1866. Sulla base delle sue conoscenze, traendo spunto da una storia vera, racconta con particolare pathos l’anima di chi conosce, ama e desidera con passione ardente l’oggetto del desiderio, in questo caso un violino in maiolica. È noto che i violini in maiolica siano rari: oggi se ne conoscono sette conservati nei musei, e il ritrovamento di uno dei pochi pezzi scatenò la gara dei collezionisti d’arte per poterlo possedere.

Per chi volesse vivere a pieno la vicenda di Champfleury, potrà leggere il libro visitando la Normandia e il Musée de la Céramique a Rouen; qui si può ammirare un violino in maiolica di Delft, copia da modello classico della scuola di Amati, decorato in azzurro e blu con putti, conchiglie e un trofeo musicale al centro. 

I collezionisti d’arte contemporanei

Continuando l’indagine nell’animo dei collezionisti d’arte di oggi si potrà scoprire qualcosa nelle interviste del recente libro di Casimiro Porro: Per le strade dell’arte. Ricordi e riflessioni di un protagonista, tra mercato e istituzioni. Il testo racconta il mercato dell’arte in Italia attraverso le esperienze e i ricordi di uno dei protagonisti più autorevoli degli ultimi cinquant’anni. Partendo dalle personali esperienze e racconti su esperti, artisti e ambienti culturali, Porro ci porta fino alle interviste a raffinati collezionisti come Mario Scaglia, Guido Rossi, Giuseppe Iannaccone e Francesco Micheli. Ognuno di loro interpreta la propria passione da punti di vista e motivazioni differenti ma con lo stesso spirito di chi cede all’arte il “Credo quia absurdum est”.

Champfleury, Il violino di faenza, Sellerio, 1990

C. Porro, P. Borghini, Per le strade dell’arte. Ricordi e riflessioni di un protagonista, tra mercato e istituzioni, Skira, 2019



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