Navigazione Principale

BarryBall

Barry Ball

Villa Panza a Varese si conferma uno scenario eccellente per le mostre d’arte contemporanea. Si presenta, infatti, come una sorta di decoro “rocaille” lombardo tra i più sobri nelle forme che raccoglie con estrema eleganza creazioni moderne. Le stanze ariose con pochi arredi, il salone d’onore essenziale con i lampadari scintillanti, che si affacciano sul verde di un vasto giardino sono perfetti ambienti dove incastonare bellezze contemporanee. Il repertorio delle opere moderne che fanno parte del corpus permanente e il calendario delle mostre è di grande effetto: Dan Flavin, Robert Wilson, Wim Wenders, James Turrell.

La mostra in corso è dedicata a Barry Ball e titola “The End of History” (la mostra continua anche al Castello Sforzesco di Milano). Artista californiano, classe 1955, laureatosi al Pomona College di Claremont, luogo di studi di John Cage e di James Turrell, si muove a New York dove frequenta il gruppo di pittori monocromi e, da autodidatta, si applica alle tecniche antiche di pittura e lavorazione del legno. Le sue prime opere si ispirano ai fondi oro italiani trecenteschi.  Negli anni ’80 incontra Giuseppe Panza di Biumo che diventa suo sostenitore e collezionista. Dopo un viaggio in Europa si appassiona ai capolavori dell’arte occidentale e dopo il 1998 la sua produzione cambia rotta per dedicarsi all’arte figurativa. Attratto dalle nuove tecnologie, inizia la produzione di modelli virtuali tridimensionali e, con l’uso di frese a controllo numerico, crea splendide opere in marmo, pietre, metalli, alabastri, che poi rifinisce a mano. La mostra costituisce la prima retrospettiva dell’artista e attraverso 56 opere snoda la storia dell’artista dagli anni ’80 ad oggi. “The End of History” vuole evidenziare la ricerca di Ball del rapporto tra originale e copia, tra unicità e serialità all’interno della storia dell’arte. Ball si appropria di un originale e con tecnologie moderne lo trasforma e lo modella ricreando un nuovo originale.  Così è per le opere Envy-Purity nei quali rielabora originali barocchi in due versioni, onice bianco traslucido e marmo Portovenere. Nell’opera Laura Mattioli  la collezionista e storica dell’arte diventa soggetto per una scultura in lapislazzuli chiaramente ispirata alla Nefertiti del Museo di Charlottenburg a Berlino.

Barry Ball, “The End of History”, Villa Panza, Varese / Castello Sforzesco, Milano dal 12/4 al 9/12/2018



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *