Tobia Scarpa nasce a Venezia nel 1935 ed è figlio del celebre architetto e designer Carlo Scarpa, figura che influenzerà fortemente i suoi progetti. Afra Bianchin, sua moglie, nasce nel 1937, a Montebelluna. I due iniziano la loro collaborazione avviando poi uno studio professionale nel 1959, durante la frequenza del corso di arredamento di Franco Albini.
Afra e Tobia Scarpa si laureano presso l’Università IUAV di Venezia nel 1957 e insieme condividono numerosi e famosi progetti. Fattore comune dei loro profetti è un’architettura dal design elegante e ricercata nei materiali così come nelle forme.
I due designer spiccano soprattutto per la produzione di poltrone, sedie e divani. Famosissime le poltrone Coronado, celebri per l’utilizzo del poliuretano. Ma non solo, si dedicano inoltre a oggetti per la casa d’uso quotidiano, abbigliamento e vetro artistico.
Le collaborazioni dei due designer
Afra e Tobia Scarpa hanno partecipato alla nascita della società Flos nel 1960, realizzando numerose lampade. Le committenze di rilievo della coppia sono moltissime, tra le quali ricordiamo: B&B, Cassina, Fabbian, Gavina, Stildomus Veas.
Nel 1964 collaborano con l’azienda di abbigliamento Benetton, tra i tanti progetti i due designer sono stati responsabili degli interni degli uffici di Parigi, New York e Friburgo. Filo conduttore delle loro opere è l’utilizzo all’interno dei loro progetti di design di nuove tecnologie.
I due designer collaborano anche con Molteni, la collaborazione inizia nel 1973. Il primo progetto è la famosa sedia da pranzo Monk.
Afra Tobia Scarpa Monk | 1973
A partire dal 2022, Tobia Scarpa insegna presso il Dipartimento di Design dell’Università di Venezia. Dal 2004 al 2007 la coppia ha collaborato a progetti di restauro di edifici storici come il Palazzo della Ragione a Verona, il Mercato Vecchio sempre a Verona e ancora le Gallerie dell’Accademia a Venezia.
I loro prodotti possono essere trovati nei musei d’Europa e di tutti gli Stati Uniti, tra cui le collezioni del MoMA e del Museo del Louvre. Hanno vinto svariati premi come, per esempio, il Compasso d’Oro nel 1969.

Prod. Cassina, Italia, 1970 ca.