Perché illuminare
Si potrebbe considerare l’illuminazione come uno dei segni distintivi dell’evoluzione dell’uomo rispetto agli altri esseri viventi. Infatti, da sempre l’uomo ha cercato nella luce il canale per percepire meglio e quindi per conoscere a fondo.
Attraverso il fuoco delle torce, la fiamma delle lucerne e delle candele, la luminescenza delle lampadine fino alle emissioni di colore dei led l’uomo illumina gli ambienti per percepire meglio. Ma l’illuminazione non è solo un’attività di pura praticità, l’uomo scopre e decora con la luce.
Perciò, un punto luce diventa nella storia dell’arredamento, dell’antiquariato e del design, il pretesto per rendere accogliente l’ambiente, per creare una sensazione di benessere ma anche per arredare con un oggetto di pregio.
Nascono così splendidi candelieri, lampadari, appliques che hanno fatto la storia dell’antiquariato. Chi ha modellato e cesellato i bronzi, chi ha soffiato i vetri e molato i cristalli di rocca pendenti dai soffitti, chi ha scolpito e intagliato le torciere sono gli antenati dei moderni light designers.
L’illuminazione in Italia
L’Italia è ed è stata patria di artisti di grande fama e oggi, a differenza del passato, possiamo dare un nome agli “ideatori di luce”: Gio Ponti, Carlo Scarpa, Pietro Chiesa, Max Ingrand, i fratelli Castiglioni, Angelo Lelii, e poi ancora Vico Magistretti, Angelo Mangiarotti, Gino Sarfatti, Gae Aulenti, Meda e Rizzato, Sergio Mazza e altri illustri.
Ma diamo anche un nome “ai punti luce”, si chiamano: lampada da terra Arco, il lampadario 024, le lampade da tavolo Pipistrello, Tizio, Taccia, Atollo e Bulb, il lampadario Titania, per citarne tra i più famosi.
Infine, diamo un nome anche alle forze imprenditrici che con lungimiranza hanno incentivato la creazione delle idee più innovative: Venini, Seguso, Barovier e Toso, Fontana Arte, Stilnovo, Arredoluce, Luceplan, Artemide, Flos, Martinelli Luce, Oluce, Arteluce.
L’uomo, facendosi luce per conoscere, ha trovato anche il bello.